giovedì 30 marzo 2017

L' ESPOSIZIONE DEI DIPENDENTI AD AGENTI CHIMICI PERICOLOSI.


Il Rischio Chimico

Tra le molteplicità dei rischi presente nelle varie realtà aziendali troviamo l' esposizione ad agenti chimici, o miscele, pericolose. Grazie al regolamente CPL abbiamo avuto un incremento qualitativo nella convivenza con le sostanze pericolose, sia nella sfera del commercio, con l'obbligo di etichetta e di esposizione delle informazioni del prodotto, sia nella sfera lavorativa, dove i dipendenti vengono protetti da una corretta formazione e informazione e dalla valutazione dei rischi da esposizione ad agenti chimici pericolosi.

Dunque la normativa ha avuto un impatto universale sulla vita dei cittadini Europei, tanto da essere usata in vari paesi del mondo per facilitare il riconoscimento e il trasporto delle suddette merci.

Sono due i tipi di esposizione che il tecnico prende in considerazione in sede di Valutazione del rischio chimico: L' Esposizione Cutanea e quella Inalatoria.


E' noto difatti che alcune miscele e alcune sostanze potrebbero costituire un pericolo per un tipo di esposizione e non per un' altra. La normativa europea, oltre ad aver reso più chiara la composizione e i pericoli derivanti dalle sostanze, ha facilitato il compito dei tecnici rendendo obbligatoria la scheda tecnica dei prodotti che le aziende produttrici allegano in sede di acquisto.

Nella scheda tecnica sono presenti i segnali di pericolo secondo la normativa vigente e  vengono anche indicate la fasi R e le fasi H che descrivono i pericoli che questi prodotti possono comportare.

E' tuttavia molto importante sottolineare come le sostanze costituiscano parte dell' esame che il tecnico deve condurre nell' ambiente aziendale affinché il grado di esposizione sia più chiaro.
Il calcolo degli algoritmi utilizzati per l'esplicazione del metodo di valutazione del rischio, metodo tra l'altro utilizzato, sempre in sede esplicativa sui vari siti degli organi ispettivi, tiene conto di diversi altri fattori, tra i quali il sistema di aspirazione di eventuali polveri e vapori, la distanza effettiva tra l'addetto e la sostanza e la durata dell'utilizzo da parte degli operatori.

Dunque salta all'occhio che l'esame in sede di pre-valutazione del rischio chimico non è uno studio sulle sostanze chimiche nelle fasi lavorative ma uno studio completo di come e per quanto tempo vengano utilizzate queste sostanze e quali danni potrebbero portare ai lavoratori.

Occorre fare attenzione nel calcolo dell' algoritmo, infatti le valutazioni del tecnico potrebbero riportare errori umani. Per questo è importante essere il più coerenti possibile con la realtà aziendale.

Il datore di lavoro può abbassare il livello di rischio con la formazione e informazione dei lavoratori, quindi spiegare quali sono i rischi causati dall'utilizzo di queste sostanze e quali sono le possibili iniziative e comportamenti consoni che gli operatori devono adottare durante le fasi lavorative.
La consegna dei dispositivi di protezione individuale, come per esempio maschere e guanti, costituisce un' altra delle iniziative adottabili dal datore di lavoro, insieme alla sorveglianza sanitaria.

IL documento di valutazione dei rischi da esposizione ad agenti chimici e miscele pericolose deve essere aggiornato per ogni variazione significativa nelle fasi lavorative e per nuove assunzioni o licenziamenti. Occorre, infine, prestare attenzione agli operatori che potrebbero essere più a rischio degli altri, per motivi di salute o personali.

SE HAI BISOGNO DI AIUTO PER REDIGERE IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI E MISCELE PERICOLOSE PUOI FARLO QUI

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