QUALI SONO I RISCHI LEGATI ALLA LAVORAZIONE DEL LEGNO
Strumenti e politiche utili alla salute dei lavoratori
Ovviamente il rischio a cui tutti pensiamo subito se osserviamo la lavorazione del legno è quello legato alle macchine utilizzate dai lavoratori, tuttavia questa valutazione è del tutto inesatta e affrettata.
C'è, sicuramente, l'obbligo di acquistare ed utilizzare macchine che rispettino le leggi vigenti e di formare i propri dipendenti al fine di utilizzare gli strumenti in maniera sicura e corretta, muniti di DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE.
Tuttavia un grande rischio per i lavoratori che lavorano il legno è il rischio chimico.
Il rischio chimico, in questo tipo di attività, è una dei rischi maggiori, proprio perché estremamente sottovalutato.
In termini pratici non si parla solo del pericolo rappresentato dalle sostanze utilizzate nelle fasi lavorative, quali tinture e altri prodotti chimici, ma anche dalle polveri sprigionate da queste fasi.
Dunque non basta solo formare i propri lavoratori e assicurarsi che questi utilizzino i DPI ma anche informarli del tipo di rischio rappresentato da ogni prodotto (riportato nella rispettiva scheda tecnica) e quelli rappresentato dalle polveri sprigionate dal taglio del legno.
Lo SPISAL del ULSS 6 di Vicenza ha creato un test di autovalutazione per i rischi derivanti da sostanze cancerogene, radioattive o comunque pericolose nel settore della lavorazione del legno, aiutando così i datori di lavoro ad avere un' idea molto più chiara.
riportiamo qui sotto le informazioni di base necessarie alla redazione della valutazione del rischio chimico:
- “elenco delle sostanze e dei preparati pericolosi utilizzati;
- proprietà pericolose indicate nelle schede di sicurezza aggiornate delle
sostanze e dei preparati;
- vie di esposizione agli agenti chimici da parte dei lavoratori;
- livello, modo e durata dell’esposizione;
- eventuali misurazioni ambientali;
- provvedimenti di prevenzione e protezione adottati;
- scenari incidentali, quantità di sostanze/preparati pericolosi potenzialmente coinvolti e relative modalità di rilascio negli ambienti di lavoro”.
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